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La Programmazione Tecnica di un settore giovanile (1 parte)

La Programmazione Tecnica di un settore giovanile (1 parte)

PROGRAMMA TECNICO-DIDATTICO DI SETTORE GIOVANILE PALLACANESTRO (1 parte)

Premessa
Numerose sono le tematiche relative alla pratica e alla conduzione della pallacanestro in età giovanile e in special modo nel momento del passaggio dal Minibasket al Trofeo Esordienti e successivamente all’attività giovanile vera e propria (Under 13).

Questo passaggio non deve essere traumatico, nel senso che non si deve passare subito dal gioco allo sport, i metodi d’insegnamento e di allenamento devono essere graduali, progressivi, consequenziali e attuati tenendo conto di coloro che hanno già praticato il Mi-nibasket e di coloro che l’hanno praticato poco o addirittura non lo hanno mai giocato.

Ricordiamoci che questo è il periodo degli abbandoni precoci e della perdita dei talenti a causa della superficialità con cui si affronta questa fascia d’età, che è affidata spesso all’Istruttore meno abile ed esperto.

Questo lasso di tempo costituisce per i ragazzi un momento determinante per la loro evoluzio¬ne psico-fisica e per il prosieguo futuro dell’attività sportiva dai 14 ai 18 anni.

Le capacità motorie e la tecnica esecutiva
Il periodo che va dai 12 ai 14-15 anni è molto importante, in quanto si verifica nella maggior parte dei casi la ristrutturazione delle capacità motorie.

[Tweet “Il periodo tra i 12 e 15 anni è molto importante perchè si ristrutturano le capacità motorie.”]

Le capacità di forza e di resistenza devono essere oculatamente allenate in questo periodo, non si devono effettuare selezioni drastiche, né tantomeno specializzazioni eccessive di ruoli, l’Istruttore deve avere pazienza e rispettare i diversi ritmi di apprendimento dei propri giocatori.

Continua il lavoro di educazione e sviluppo delle capacità coordinative (coordinazione, equilibrio, orientamento, differenziazione, anticipazione) e della mobilità articolare.

Il lavoro di formazione continua in modo progressivo e parallelo, per quanto riguarda sia lo sviluppo delle capacità organico-muscolari, sia l’apprendimento dei fondamentali individuali e collettivi di gioco.

E’ importante verificare che negli anni precedenti sia stato svolto un valido lavoro di formazione multilaterale di sviluppo delle capacità e delle abilità motorie e se ciò è avvenuto, si potrà iniziare, dopo i 14-15 anni, l’allenamento della forza con carichi leggeri e lo sviluppo della resistenza; continueranno le esercitazioni di ball-handling, di stretching e di sviluppo della capacità di rapidità.

È importante evitare l’uso di carichi eccessivi, perché solleciterebbero negativamente sia l’apparato osseo sia quello muscolare; gli esercizi devono essere dosati con oculatezza, devono incuriosire, essere divertenti, stimolanti: la preparazione fisica (con o senza palla) deve sostenere il lavoro tecnico-tattico!

I fondamentali individuali di gioco (di attacco e di difesa) insegnati precedentemente nel Minibasket sotto forma di gioco, devono essere perfezionati progressivamente a partire dai 12 anni (Under 13), lasciando uno spazio sufficiente alla creatività e alla fantasia motoria dei giocatori, con licenza di sbagliare, senza l’ansia di essere oggetto di feedback negativi.

Dai 16-17-18 anni, la preparazione fisica deve essere altamente specializzata, in quanto vi è l’esigenza di raggiungere alte prestazioni. E’ importante conoscere le dinamiche di sviluppo delle diverse capacità motorie da allenare e i mezzi (esercizi) da utilizzare nelle sedute di allenamento;  si insisterà ulteriormente sullo sviluppo delle capacità organico-muscolari, della mobilità articolare (stretching) e delle capacità coordinative.

Il carico di lavoro aumenterà progressivamente, così pure il numero delle sedute di allenamento, il tutto in relazione alle caratteristiche individuali dei giocatori e della squadra e al periodo dell’anno (pre-campionato, fase agonistica, post-campionato).

L’Istruttore dovrà “curare” in modo particolare l’esplosivi¬tà del gesto, la rapidità di esecuzione, la coordinazione e l’equilibrio dei movimenti, la capacità di anticipazione e di scelta di ogni giocatore. E’ questo il periodo del massimo rendimento e l’Istruttore deve essere in grado di sfruttarlo al meglio, per ottenere dai suoi gioca¬tori la massima prestazione possibile.

Programma tecnico-didattico (12-13 anni)
Il programma tecnico-didattico da svilupparsi nell’arco dei due anni, deve tenere conto di chi non ha mai praticato il Minibasket negli anni precedenti e di chi, invece, l’ha praticato.

[Tweet “Il programma tecnico under 13 deve tener conto anche di chi non ha fatto minibasket “]

Le capacità condizionali devono essere allenate giocando con la palla (resistenza, forza e rapidità: tic-tac a 2 e a 3 in continuità, passaggi della palla da basket, esercizi di reazione, etc.), idem per quanto riguarda la mobilità articolare (solo ball-handling, niente stretching).

Le capacità coordinative devono essere allenate, proponendo esercizi di sovrannumero e sottonumero in spazi differenti (tutto campo, metà campo, vicino a canestro).

I ragazzi devono giocare spesso durante l’allenamento (1 c 1, 2 c 2 e 3 c 3), l’Istruttore li deve osservare e tenere conto di quello che sanno fare e non fare e poi agire di conseguenza.

L’Istruttore deve conoscere bene i fondamentali di gioco e deve saperli insegnare. Deve fornire semplici idee di gioco in attacco e in difesa (es. se hai la palla e non hai un difensore davanti devi andare a canestro per la via più breve e con la mano “forte”, se hai un compagno più avanti devi passargli la palla, se hai un difensore davanti, devi cercare di batterlo con un passaggio o un palleggio, non farti mai battere, etc.).

Le “idee-partita”, che esprimono il gioco della pallacanestro, possono essere sviluppate partendo da situazioni globali di gioco (gioco-base), che sono:
– palla a due iniziale;
– rimessa laterale;
– rimessa dal fondo;
– tiro libero.

Da queste situazioni “reali” di gioco, i giocatori sono messi subito in condizione di capire la dinamica del gioco (le azioni di attacco e quelle di difesa), i comportamenti individuali e di squadra (giochi di collaborazione a 2 e a 3).
L’Istruttore, dal gioco globale estrapolerà di volta in volta (dopo aver osservato il comportamento motorio e tecnico dei propri giocatori), i fondamentali individuali di attacco (con e senza palla) e di difesa, i fondamentali collettivi di attacco e di difesa, sui quali “lavorare” in palestra. In relazione all’età ricercherà obiettivi differenti in relazione al materiale umano a disposizione e per ogni singola categoria.

Under 13
L’obiettivo principale dell’Istruttore è di “dare ordine” al gioco in attacco (1 c 1 con e senza palla, giochi a 2 e a 3) e in difesa (difesa sull’uomo in possesso di palla e d’anticipo sull’uomo non in possesso di palla).

[Tweet “Obiettivo dell’istruttore under13: insegnare gli spazi e i tempi in attacco e in difesa”]
E’ importante lavorare sullo smarcamento (rapidità di piedi, velocità di esecuzione, lettura dello spazio), durante gli allenamenti (2-3 alla settimana, della durata di 1 h. e mezza ciascuno), bisogna perfezionare i fondamentali individuali di attacco e di difesa a uomo, insistendo sul perché si deve eseguire un determinato movimento piuttosto che un altro, in una particolare situazione di gioco (capacità di anticipazione e di scelta).

E’ questa una fase dove i giocatori compiono ancora molti errori, quindi, l’Istruttore deve avere molta pazienza.
Per far capire ai giocatori la dinamica del gioco nella sua globalità, bisogna partire dal gioco libero (con semplici idee di gioco in attacco e in difesa), da esercizi semplificati (giochi a 2 e a 3, in poco spazio, con regole diverse), per arrivare progressivamente al gioco organizzato a 2 e a 3.

Bisogna insistere sul contropiede, sul cambiamento repentino di mentalità del giocatore da attaccante in difensore e viceversa e sui concetti principali della difesa individuale.

Per migliorare il gioco a 5, è meglio lavorare sul 3 c 3 in forma libera, perché giocando in tre si toccano più palloni, si ha più spazio a disposizione e minori sono gli impegni tecnici e tattici da seguire.
L’Istruttore deve lavorare molto sugli esercizi di 1 c 1 con e senza palla, sui giochi a due e sui giochi a tre (dai e vai e dai e cambia) e sul contropiede.

E’ importante lavorare sullo sviluppo degli schemi motori di base (abilità semplici) per trasformarli progressivamente in abilità complesse (fondamentali individuali), attraverso l’educazione e lo sviluppo delle capacità motorie individuali.
All’inizio di ogni allenamento bisogna proporre molti esercizi di ball-handling (da fermi e in movimento), di mobilizzazione, occorre lavorare sulla coordinazione (funicella), proporre test iniziali relativi alle capacità motorie, verificare da dove si deve partire per definire un programma di lavoro fisico-atletico.

Under 14
E’ importante durante gli allenamenti (tre alla settimana, della durata di 1 h. e mezza ciascuno), insegnare i fondamentali individuali di attacco con e senza palla, insistendo sul fatto che i giocatori imparino a cercare sempre l’equilibrio del corpo, sia in attacco che in difesa.

L’Istruttore deve proporre molti esercizi di contropiede (a 2 e a 3 con e senza difesa) ed esercizi di difesa (a uomo) relativi a situazioni reali di gioco (esercizi di sovrannumero e di sottonumero (per l’attacco e per la difesa).

Il gioco di squadra (in attacco e in difesa) deve essere più organizzato, le idee di gioco devono essere perfezionate ulteriormente, i fondamentali di gioco devono essere “capiti” (prima di fare è importante capire) dai giocatori: è inutile “lavorare” tecnicamente su di un gesto o su di un movimento, se prima non si capisce a che cosa serve, perché si fa, quando deve essere eseguito e come.

[Tweet “Under 14: Il contropiede deve essere la base del gioco offensivo. “]

Il contropiede deve essere la base del gioco offensivo e la difesa individuale la “matrice” di una corretta mentalità difensiva.

E’ importante inserire il concetto di distanza di marcamento, in relazione alla posizione della palla rispetto all’uomo e della distanza dell’uomo dal canestro (lato forte e lato debole, alla pericolosità del giocatore in possesso di palla e non, aiuto contro la penetrazione).

Bisogna iniziare a specializzare i ruoli dei giocatori, occorre insistere sull’1 c 1 e sulla capacità di scelta tra il dai e vai, il dai e cambia, il dai e segui e il dai e blocca.

La difesa sui blocchi deve essere preparata in modo progressivo (parlare, passare sopra il blocco, passare in mezzo al blocco, dietro al blocco, cambiare).

Si deve continuare il lavoro di sviluppo delle capacità motorie (con e senza palla); si devono proporre esercizi di ball-handling e di stretching all’inizio dell’allenamento.


Programma tecnico-didattico (14-19 anni)

Nell’arco dei quattro-cinque anni si ricercheranno obiettivi differenti in relazione al materiale umano a disposizione e per ogni singola categoria.

Under 15
Occorre lavorare sull’1 c 1 e principalmente sulla corretta impostazione di tiro, utilizzando le giuste meccaniche.

[Tweet “Obiettivo under 15: 1 contro 1 e corretta impostazione del tiro. “]

L’Istruttore deve lavorare in allenamento (tre volte alla settimana della durata di 1 h. e mezza ciascuno), sulla costruzione del gioco libero in dai e vai, dai e cambia, dai e blocca e di un gioco organizzato che permetta a tutti i giocatori di poter giocare sempre 1 c 1 con i piedi rivolti a canestro; questo è molto importante per i “lunghi”, che spesso a questa età sono un poco emarginati dal gioco, a favore dei più maturi “piccoli”.

L’Istruttore deve:
– perfezionare le idee relative al contropiede e i fondamentali difensivi;
– lavorare sui concetti di attacco alla difesa a zona e di difesa a zona;
– lavorare sul concetto difensivo di aiuto e recupero, difesa sui veli e sui blocchi, marcamento del pivot e del post;
– insistere sulla difesa individuale aggressiva, sulla zona press (raddoppi), sul contropiede e sulla difesa dal contropiede;
– perfezionare i ruoli dei giocatori;
– lavorare sui giochi di collaborazione a 2 e a 3;
– organizzare il gioco in attacco (capacità di scelta) e gli schieramenti difensivi;
– continuare il lavoro di sviluppo delle capacità motorie (con e senza palla), in special modo quello relativo alle capacità condizionali (forza, resistenza e rapidità) e alle capacità coordinative.

Under 17, Under 19
L’Istruttore deve continuare in allenamento (tre allenamenti alla settimana, della durata di 1 h. e mezza ciascuno) il lavoro sull’1 c 1, 2 c 2 e 3 c 3 (in attacco e in difesa), di organizzazione dell’attacco contro le difese a uomo e a zona e il conseguente insegnamento dei diversi tipi di difesa a zona.

I fondamentali individuali e di squadra (di attacco e di difesa) devono essere ulteriormente perfezionati, occorre lavorare sugli aiuti difensivi, sul marcamento dei tagli (guardia chiusa e guardia aperta), sui blocchi (attacco e difesa).

[Tweet “L’Istruttore deve mettere i giocatori in condizione di trovare le soluzioni durante il gioco”]
L’Istruttore deve mettere i giocatori in condizione di trovare le soluzioni più logiche durante il gioco: quando tirare, come tirare, scegliere se è meglio palleggiare, passare o tirare, come si ribalta la palla, come si ruota.

L’aspetto centrale di questa categoria è il gioco del pivot. Non sempre in tutte le squadre si ha un pivot di ruolo e quindi, è necessario far sì che si debba fare ruotare alcuni giocatori in questo ruolo, per abituarli a passare la palla al pivot e muoversi di conseguenza.

In partita può essere utilizzato il gioco libero o organizzato, in quanto si può giocare male pur giocando liberi e giocare bene utilizzando una certa organizzazione; in ogni caso il punto focale del lavoro dell’Istruttore è di insegnare ai giocatori a “leggere” la difesa, per prendere, in ogni caso, l’iniziativa migliore.
L’Istruttore deve costruire difese pressing con raddoppi, impostare i diversi tipi di difesa (a uomo, a zona, pressing, miste), migliorare il contropiede (primario e secondario), fornire idee di attacco ben precise con molte varianti, continuare il lavoro di sviluppo delle capacità motorie e proporre esercizi di stretching all’inizio dell’allenamento.

fine prima parte…   prosegui la lettura della  2^ parte dell’articolo cliccando qui.

 

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Prof. Maurizio Mondoni
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