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Lettera aperta di un bambino al suo Istruttore Minibasket

Lettera aperta di un bambino al suo Istruttore Minibasket

Lettera aperta di un bambino al suo Istruttore Minibasket

Caro Istruttore non voglio essere un robot!

Quando in tuta e con il fischietto al collo dirigi la lezione di Minibasket, sei l’emblema della forza e del potere, noi bambini ti guardiamo con ammirazione e soggezione. Ogni tuo ordine, consiglio e indicazione, per noi è legge. Se poi ti metti a gridare, acceleriamo i movimenti e i gesti, respiriamo a fatica e diventiamo nervosi.

In una certa misura sei il padre-padrone dei nostri gesti e movimenti, da te solo dipenderanno il giudizio e la decisione “Mi convocherà per la prossima partita?”.

Quante volte avrei voglia di parlare con te, ma tu non trovi mai il tempo, oppure non mi capisci. Ogni tanto arrivo in palestra teso, preoccupato, ma tu non te ne accorgi, ciò che conta per te e che noi dobbiamo correre, saltare, palleggiare bene, passare, fare canestro, difendere e…..stare in silenzio. Anche a me piace vincere, ma se l’altra squadra è più forte accetto, anche se a malincuore, la sconfitta.

Te la prendi con noi, con i Miniarbitri, con l’altro Istruttore: calmati e sorridi ogni tanto!

Fermati ogni tanto a osservare i tuoi bambini, guardali negli occhi, leggi in profondità nel loro sguardo, ascoltali, loro ti venerano. Ricorda che molti messaggi si trasmettono non solo con le parole, ma con i gesti, con la mimica del viso, con il corpo: il nostro corpo parla in continuazione e tu spesso non te ne accorgi.

Osservaci, non guardarci solamente!

Fermati un attimo ad ascoltare tutto questo e ti accorgerai che di fronte a te ci sono un bambino e una bambina che portano addosso non solo una tuta o una maglietta, ma soprattutto emozioni, sentimenti, idee, piccoli e grandi problemi.

A volte ti accorgi che siamo svogliati, che non stiamo attenti e tu ti arrabbi, urli. Perché non ti calmi un attimo e ti domandi “Perché sono svogliati? Forse i giochi e gli esercizi che presento sono poco interessanti? Sono preoccupati per i troppi compiti da fare? C’è qualcosa in famiglia che non va?”

Insomma caro Istruttore, quali che siano le risposte devi ricordare che i robot si possono smontare, ma i bambini si possono solo ascoltare e capire.
Lo sai che mi piaci quando al termine della lezione di Minibasket o di una partita del Trofeo Minibasket o di un Torneo, o anche durante le trasferte in macchina, ti metti a parlare e a scherzare con noi. In quei momenti ti sento diverso perché non badi alla perfezione di un tiro o di un passaggio, alle strategia di gioco in attacco e in difesa per vincere le partite, sei uno di noi, parli con il nostro linguaggio, sei sulla nostra lunghezza d’onda. Sento che ti sforzi a creare un gruppo, di capirci, di aiutarci a crescere, senti che vuoi aiutare e securizzare i più timidi e cerchi di cambiare gli insolenti.

Quando fai così sei proprio bravo! Non perdere quel po’ di bambino che hai dentro, sarebbe un peccato.
Perché non provi a metterti in ginocchio e guardaci negli occhi, forse ci capiresti di più.

Invece sei sempre là, più alto di noi, ci guardi dall’alto verso il basso, non tolleri mai i nostri errori, ci gratifichi poco, sei il possessore dello scibile del Minibasket e noi poveri bambini diventiamo sempre più insicuri e indecisi.

Non allenarci all’ansia e allo stress, ci pensano già i nostri genitori a casa e i nostri Insegnanti a scuola!

Domenica alla partita mi sono vergognato un poco del comportamento dei miei genitori che urlavano contro il Miniarbitro che non fischiava i falli.

Perché non spieghi loro che il Minibasket è un gioco e la partita è divertimento e gioia? Promettimelo, se glielo dici tu ti ascolteranno.
Caro Istruttore, ogni tanto non ti capisco. Ti vuoi sempre la perfezione, ma lo sai che non è possibile?
Non sprecare così il tuo tempo, non continuare a correggermi, sono un Bambino che può sbagliare, sono felice di essere un bambino!
Non cercare di modellarmi come vuoi tu, lasciami giocare come sono capace, rispettami, sono il più bel libro che non hai mai letto: leggimi però!

Sono un bambino e sarà bambino solo una volta nella mia vita!
Cerca di entrare un momento dentro di noi, esploraci, comprendici di più, cerca di essere a disposizione di noi tutti e non solo dei più bravi.

Caro Istruttore, chiudo questa mia lettera dicendo che saresti veramente formidabile se ti riuscisse di sorridere un p’ di più, se ti riuscisse di metterti ogni tanto sul nostro piano, guardando la vita con i nostri occhi e con la nostra sensibilità.
Sei stato bambino anche tu come noi! Non ti ricordi?
Sono sicuro che se tutto ciò avvenisse, miglioreremmo non solo sul piano umano, ma anche dal punto di vista tecnico, ci sentiremmo più persone e non solo dei mini giocatori di Minibasket che ti servono solamente per vincere le partite.
Ricordati che è in gioco la vita e questa è la partita più importante.
Ciao!

Un bambino del Minibasket

Questa lettera, per me, racchiude tutta la filofia del Minibasket

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Prof. Maurizio Mondoni
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