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Il gioco-sport nella Scuola Primaria

Il gioco-sport nella Scuola Primaria

I Programmi didattici del 1985, introducono per la prima volta nella storia della Scuola Primaria, la disciplina dell‘Educazione Motoria (moduli), intesa come materia autonoma e obbligatoria, che assume pari dignità educativa e culturale nei confronti delle altre aree disciplinari più “dignitose”.

L’intento che si propongono i nuovi programmi, è quello di cercare di recuperare il terreno perduto, per far fronte alla nuova domanda educativa dei giorni nostri e per fornire una giusta risposta alla domanda sempre più crescente proveniente da tutti gli ambienti e ceti sociali.

Soddisfare questo bisogno, significa restituire ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, spazi e tempi per il movimento e lo sport, combattere la dipendenza dalla televisione, dai videogiochi e dal computer, dalla sedentarietà in spazi chiusi ed angusti, rieducare nella scuola e attraverso la scuola, gli alunni a sane abitudini di vita all’aria aperta, con attività ludiche, presportive e sportive.

I Programmi affermano la Scuola Elementare, nell’ambito di un’EDUCAZIONE finalizzata anche alla presa di coscienza del valore del corpo inteso come espressione della personalità e come condizione relazionale, comunicativa, espressiva, operativa, favorisce le attività motorie e di giocosport“.

SI TRATTA SICURAMENTE DI UNA AFFERMAZIONE MOLTO IMPORTANTE, IN QUANTO CON ESSA IL CORPO ENTRA NEI FINI GENERALI DELL’EDUCAZIONE, NON COME SEMPLICE MEZZO, MA ANCHE COME FINE, CIOÈ COME VALORE.

Nei programmi le finalità sono così identificate:
– percezione, conoscenza e coscienza del proprio corpo;
coordinazione oculo-manuale e segmentaria;
organizzazione spazio-temporale
coordinazione dinamica generale

Secondo noi, comunque, sono finalità molto incomplete, in quanto mancano ad esempio:
l’educazione e lo sviluppo delle capacità senso percettive;
– l’educazione e lo sviluppo degli schemi motori e posturali;
– l’educazione e lo sviluppo di altre capacità coordinative, quali ad esempio la coordinazione oculo-podalica, la capacità di apprendimento, di adattamento e trasformazione, di controllo motorio, di differenziazione dinamica generale e spazio-temporale di anticipazione; ed ancora non è presa in esame la capacità di mobilità articolare e non si tiene conto della strutturazione delle capacità condizionali (forza, resistenza e rapidità).

I Programmi del 1985 sono già obsoleti, occorre rinnovarli ed adeguarsi alle moderne correnti di pensiero; comunque è stato fatto un bel passo in avanti rispetto al passato (ordinativi, svago, ricreazione, salute e tempo libero).

Ma anche in questo caso gli Insegnanti della Scuola Primaria sono in grado di Insegnare Educazione Motoria e i giochisport?

Non crediamo, in quanto a loro nessuno ha mai insegnato ad insegnare Educazione Motoria e Sportiva.

E allora, facendo riferimento alla C.M. n. 466, al Progetto Perseus, all’autonomia scolastica, possono essere organizzati Corsi di Formazione e di Aggiornamento, in collaborazione con il M.P.I. e il C.O.N.I, le F.S.N., gli Enti e le Amministrazioni locali.

Per troppo tempo siamo rimasti ancorati a vecchi pregiudizi, ai Giochi della Gioventù e ai Campionati Studenteschi partecipavano solo i tesserati alle F.S.N., ora si è introdotto il concetto che lo sport si deve attuare nella classe, tra le classi, a livello d’Istituto e provinciale……e per tutti!

Si può far fronte a queste mancanze, utilizzando Esperti ed Insegnanti di Educazione Fisica (Progetto Perseus), per consulenza e supporto agli Insegnanti; oppure ancora si potrebbe, in base all’Autonomia Scolastica richiedere in Provveditorato (in base alla presentazione di un valido Progetto), la presenza di ESPERTI per i Progetti di Educazione Motoria e Giocosport a Scuola (finanziati direttamente o dagli Enti e Amministrazioni locali oppure direttamente dalle Federazioni Sportive Nazionali).

Tutto ciò è stato portato avanti anni fa a Levate con il PROGETTO EDUCAZIONE MOTORIA E GIOCOSPORT (ginnastica, minibasket, pallamano, atletica leggera, orienteering) e con il progetto DALLA SCUOLA D’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA: entrambi i progetti hanno avuto un buon successo!

Ma ritorniamo ai Nuovi (si fa per dire!) Programmi di Educazione Motoria della Scuola Elementare.

Fra le indicazioni didattiche, la più convincente e la più condivisa dagli Operatori Scolastici è la seguente ” Le attività motorie, per essere funzionali ed influire positivamente su tutte le dimensioni della personalità, devono essere praticate in forma ludica, variata, polivalente e partecipativa“.

Per attuare tutto ciò, lo strumento essenziale ed insostituibile è il gioco e nei programmi si parla anche di GIOCOSPORT (giocare allo sport, non praticare lo sport)!

Giocosport sta a significare l’utilità pratica che, nel rispetto delle reciproche competenze, può offrire un connubio sicuramente positivo tra il mondo della Scuola e il mondo dello sport.

Il termine giocosport non significa sport in miniatura, e nemmeno addestramento specifico per imparare i fondamentali (modelli tecnico-esecutivi), ma significa un’attività che serve ad offrire al bambino opportunità a largo spettro con il suo totale coinvolgimento sotto l’aspetto cognitivo, emotivo, sociale e motorio.

L’attività di giocosport, può ispirarsi ad una o più discipline sportive (individuali o collettive), ma ciò non deve essere intesa come un addestramento precoce ad una o più discipline sportive (condizionamenti, ritmi di esercizio, tempi ed allenamenti da rispettare, etc.) che finiscono con il negare la componente partecipativa e ludica del soggetto.

Da proporre, quindi, l’atletica leggera, la ginnastica, il nuoto, il minibasket, il minivolley, il minicalcio, il minirugby, la minipallamano, etc. in forma ludica e divertente, senza esagerare.

Occorre, però, preparare una base multilaterale solida, su cui costruire successivamente (educazione e sviluppo delle capacità senso-percettive, degli schemi motori di base e trasformazione progressiva degli stessi in abilità motorie specifiche, attraverso l’educazione e lo sviluppo delle capacità motorie).

Tutte le iniziative di aggiornamento per gli Insegnanti della Scuola Elementare, attivate dal M.P.I. e dal C.O.N.I., sulla base della C.M. n. 466, del Progetto Perseus e del Protocollo d’Intesa 1997 (dopo quello del 1981), sono orientate verso un’impostazione di fondo che vede nell’attività ludico-motoria, uno strumento di crescita fisica, umana, sociale e civile del soggetto.

La C.M. n. 466, il Progetto Perseus, l’autonomia scolastica e il Protocollo di intesa concordato tra il M.P.I. e il C.O.N.I., hanno lo scopo, attraverso il P.O.F. di perseguire due obiettivi fondamentali:
consentire alle Società Sportive (attraverso una convenzione stipulata con la Scuola) di avere accesso in modo legale alla Scuola Pubblica, per permettere la pratica dell’attività ludico-motorio-sportiva ai 10 milioni di alunni che la frequentano;
– permettere alla Scuola Pubblica di utilizzare l’enorme potenzialità tecnica, organizzativa, strumentale, del mondo sportivo, per lo sviluppo e il potenziamento delle attività ludico-motorie, presportive e sportive, in ambiente ed orario scolastico ed extra-scolastico.

La soluzione ideale a tale problema, senza nulla togliere alla professionalità dei maestri, sarebbe quella di garantire la presenza istituzionalizzata, presso ogni Circolo Didattico, di un Insegnante di E.F. con competenze specifiche di consulenza.

La C.M. n. 184 del 1990 aveva offerto numerose possibilità alle Società Sportive di entrata legale nella Scuola con interventi (12 al massimo) per presentare i diversi giochisport (nessun onere a carico della Scuola) e questa è stata una grossa conquista.

Ora la C.M. n. 466 e il Progetto Perseus (garantita la copertura finanziaria da parte del M.P.I. per gli interventi dei consulenti) offrono ulteriori e più ampie possibilità (autonomia scolastica, sponsor, consulenze, progetti, contributi, attrezzature, costituzione di Centri Pilota nella Scuola in orario extra-curricolare, etc.), ma il tutto deve diventare operativo.

Molte sono le sperimentazioni in atto e ciò dimostra che siamo sulla buona strada, ma occorre evitare l’assalto incondizionato alla Scuola da parte delle Società Sportive alla ricerca dei campioni e dei talenti, trascurando tutto il resto della popolazione scolastica.

Così facendo, la Scuola, in pratica, si riappropria di un’attività che le compete e che può gestire meglio anche sotto forma di ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO SCOLASTICO (Sport nella Scuola per le Scuole) nel più ampio quadro del “Progetto Ragazzi 2000”, del “Progetto Giovani” nella Scuola Superiore, e in modo particolare dalla C.M. n. 466 e dal Progetto Perseus, utilizzando anche supporti esterni che possono essere offerti da Enti, Amministrazioni Locali, C.O.N.I., dalle Federazioni Sportive Nazionali, dagli Sponsor, etc.

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Prof. Maurizio Mondoni
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