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Minibasket – esercizi e giochi a 7-8 anni (inizio anno)

Minibasket – esercizi e giochi a 7-8 anni (inizio anno)

[Tweet “A 7 anni il bambino gioca con il proprio corpo, con i piccoli attrezzi, con la palla.”]

 

Esercizi e giochi Minibasket a 7-8 anni – (Inizio anno)

 A 7 anni il bambino gioca con il proprio corpo, con i piccoli attrezzi, con la palla in modo particolare, si orienta nello spazio, gioca con gli altri con fini individuali piuttosto che collettivi, non si stanca se i giochi proposti sono divertenti, è curioso e vuole giocare in un ambiente sereno.

A 8 anni le capacità coordinative aumentano notevolmente, il bambino riesce a controllare meglio i gesti e i movimenti, li trasforma, vuole eseguire esercizi e giochi interessanti, differenti.

Il bambino a quest’età non è in grado di correggersi da solo, ma l’Istruttore non deve correggerlo troppo spesso, è in grado di accettare nuovi problemi da risolvere (dal semplice al difficile), passa progressivamente dal gioco di esplorazione e di imitazione al gioco di regole.

[Tweet “A 8 anni i bambini non amano esercizi  troppo lunghi, ma vogliono giochi brevi e intensi. “]

A 8 anni non gradisce esercizi e giochi troppo lunghi e noiosi, preferisce esercizi-gioco e giochi brevi e intensi, è in grado di apprendere nuove abilità motorie e di perfezionare quelle già possedute, perché è più attento e concentrato. E’ importante presentare esercizi-gioco da risolvere e non dare la soluzione anticipata.

In palestra sarebbe meglio giocare, oltre che con il pallone di Minibasket anche con palle e palloni di tutti i tipi (peso, dimensioni, colori), con le palline di tennis, con i palloncini a elio, con i “cinesini”, con i “coni”, con gli ostacolini “over”.

[Tweet “L’obiettivo finale a 8 anni è giocare 3 c 3 in forma libera a metà campo.”]

Le proposte didattiche di lezione devono essere divertenti, stimolanti, curiose, motivate e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi obbligatori: trasformazione progressiva delle abilità semplici (schemi motori e posturali), in abilità complesse (fondamentali individuali) attraverso l’educazione e lo sviluppo delle capacità motorie individuali.

L’obiettivo finale sarà di arrivare a far giocare i bambini 3 c 3 in forma libera a metà campo.

Ogni Istruttore utilizzerà i metodi di insegnamento e i mezzi più opportuni e appropriati (stile personale), per permettere ai bambini di crescere e di diventare i soggetti “veri” del gioco e non gli oggetti dell’Istruttore.

Nell’insegnare io preferisco il metodo misto: parto dal globale (presentazione del gioco-base, problem-solving), osservo il comportamento motorio dei bambini, analisi, passo per l’analitico (non troppo!), ritorno al globale (gioco-base iniziale) e verifico i risultati del lavoro effettuato. L’apprendimento è sicuramente cognitivo, non impongo nulla e lascio tanto spazio alla creatività e alla fantasia motoria individuale.

[Tweet “Nell’insegnare io uso il metodo misto: globale, poi analitico, poi globale. #minibasket”]

IPOTESI LEZIONE 7-8 ANNI

Presentiamo ipotesi di lezione per bambini di 7-8 anni da proporsi all’inizio anno, a metà anno e alla fine dell’anno.

7-8 anni – inizio anno

Obiettivi: educazione degli schemi motori e posturali e dal gioco-base estrapolare ed educare i fondamentali individuali

 Fase di attivazione

 Esempi di esercizi-gioco

1) Far rotolare con le mani e con i piedi (in tutte le direzioni della palestra) palloni di tutti i tipi. Variante: seguendo le linee che si incontrano nel campo di gioco.

2) A coppie: gioco dell’ombra (con e senza palla). A esegue un movimento e B lo deve imitare; cambio.

3) Correre per la palestra e arrestarsi a segnale (visivo, uditivo), oppure cambiare di direzione, senso, velocità, direzione, saltare in alto, indietreggiare, correre lateralmente, ecc.,

4) Correre tra le funicelle (poste a terra ad una certa distanza) senza pestarle, idem correre tra gli “over”.

5) Giochi a coppie: “Braccio di ferro” (da in piedi e da supini), spingersi “spalla contro spalla”, spingersi “schiena contro schiena”, ecc.

6) Tutti i tipi di lancio della palla (di tutti i tipi) contro il muro (a 2 mani, a una mano, ritti, in ginocchio, seduti, di schiena, di fianco).

 

mondoni minibasket mexico 2014 20

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Fase centrale

Esempi di esercizi-gioco
1) Partire da un gioco-base (es. 1 c 1), osservare il comportamento dei bambini e se hanno delle difficoltà ad esempio nel palleggio, insegnare a che cosa serve il palleggio, come deve essere eseguito e proporre situazioni problema da risolvere e correggere (se è il caso) in forma globale. Dopo l’1 c 1 iniziale analizzare le situazioni da migliorare e proporre esercizi-gioco utili a migliorare il palleggio in contesti “veri” di gioco:

  • da fermi palleggiare il pallone di Minibasket (di dx e di sx) e con le mani (dx e sx), di seguito spingere in alto un palloncino (senza farlo cadere) e tenerlo sollevato;
  • lo stesso esercizio e al segnale concludere a canestro (palleggio, arresto e tiro, entrata in terzo tempo);
  • da fermi palleggiare contemporaneamente due palloni di Minibasket e al segnale palleggiare il pallone con la mano preferita (dx o sx) e concludere a canestro;
  • palleggiare due palloni e camminare in tutte le direzioni (avanti, indietro a dx e a sx); idem correndo;
  • da fermi palleggiare una pallina di tennis (di dx e di sx) e al segnale concludere a canestro;
  • palleggiare una pallina di tennis e muoversi in tutte le direzioni (in avanti, indietro a dx e a sx) e al segnale concludere a canestro;
  • a coppie, un pallone di minibasket a testa: A palleggia in avanti (un passo per volta) e B indietreggia in palleggio.

2) Partire da un gioco-base (es. 2 c 2), osservare il comportamento dei bambini e se hanno delle difficoltà a passare la palla e a muoversi per riceverla, insegnare a che cosa serve il passaggio, come deve essere eseguito, cosa deve fare chi riceve il passaggio e proporre situazioni problema da risolvere e correggere (se è il caso) in forma globale.

Dopo il 2 c 2 iniziale analizzare le situazioni da migliorare e proporre esercizi-gioco utili a migliorare il passaggio in contesti “veri” di gioco:

  1. a coppie di fronte: una pallina di tennis a testa, passarsi contemporaneamente le palline (da sotto, a mò di tiro, battuto a terra, a parabola);
  2. a coppie di fronte: un pallone di Minibasket a testa, passarsi contemporaneamente i palloni (da sotto, a mò di tiro, battuto a terra, a parabola);
  3. a coppie di fronte con un difensore in mezzo: A e B devono passarsi la palla e B deve cercare di intercettarla; se la intercetta o la tocca va al posto di chi ha sbagliato. Dopo una fase iniziale nella quale sono permessi tutti i tipi di passaggio, si deve vietare il passaggio a parabola;
  4. a coppie: A ha 2 palline di tennis in mano: lancia la prima dove vuole (in avanti, indietro, a dx, a sx) e B deve correre a prenderla e la passa ad A, A lancia la seconda e così di seguito; cambio dopo 5 lanci;
  5. A passa il pallone a B che deve colpirlo con il proprio pallone (tenuto saldamente in mano – presa) e rilanciarlo ad A; cambio dopo 5 passaggi;
  6. Tic-tac a 2, partendo dalla linea di fondo e concludere a canestro (2 c 0);
  7. 3 file (fila A e B a fondo campo, fila C a metà campo): A e B Tic-tac a 2, partendo (quando vogliono) dalla linea di fondo e il primo della fila C entra in gioco quando vuole (2 c 1).

3) Gare di passaggio a “triangolo”, a “quadrato”, a “stella”;

4) Tic-tac a 3 partendo dalla linea di fondo: al segnale chi è in possesso di palla la deposita a terra e difende 2 c 1; continuità.

Fase finale

Esempi di esercizi-gioco
1) Tic-tac a 2 da metà campo e al segnale chi ha la palla attacca e l’altro difende: concludere a canestro
2) 1 c 1 da metà campo e conclusione a canestro.
3) 2 c 2 da metà campo e conclusione a canestro (non si può concludere a canestro se tutti e due i giocatori non hanno toccato la palla).

4) Minipartita 3 c 3 a due canestri (campo per il largo), a tempo o a punti. Lasciar giocare, i bambini devono conoscere qual’è il canestro da attaccare e quello da difendere, cosa possono fare se sono in attacco e cosa devono fare se sono in difesa. Ricordarsi che i bambini non difendono ma il loro modo di difendere è di attaccare chi ha la palla in mano e per loro chi non ha la palla in mano non è importante quindi non lo considerano e vanno ad attaccare il possessore di palla.

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Prof. Maurizio Mondoni
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