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Le capacità motorie nel passaggio dal Minibasket al Basket

Le capacità motorie nel passaggio dal Minibasket al Basket

Non si può insegnare una corretta tecnica esecutiva di un gesto o di un movimento, se prima non è stata creata una base multilaterale su cui costruire successivamente.

“Se non si educano e non si sviluppano le capacità e le abilità motorie individuali non si migliora la tecnica esecutiva”.
Prof. Maurizio Mondoni
#iostoconibambini

E’ importante tener conto delle fasi sensibili relativamente alle capacità motorie.

Gli incrementi della capacità di forza, insignificanti fino agli 11 anni, ma uguali sia per i maschi che per le femmine, dal 12 ai 15 anni sono maggiori nei maschi (forza di lancio, forza di salto).

La forza di lancio si sviluppa molto verso i 12-13 anni, mentre la forza di salto mostra tassi di incremento elevati dai 12 anni in avanti.

E’ importante lavorare in palestra a carico naturale e con piccoli attrezzi (non bisogna utilizzare palloni medicinali troppo pesanti e non è corretto lavorare con esercizi di pliometria, anche se si ottengono subito risultati sorprendenti).

Relativamente alla resistenza alla corsa, a 12 anni si registrano tassi di incremento maggiori nei maschi e a partire dai 12-13 anni, le funzioni anaerobiche sono molto allenabili (“curare” in modo particolare i tempi di recupero e l’educazione respiratoria).

Lo sviluppo della capacità di resistenza cresce fino ai 12 anni in modo parallelo tra i due sessi e in seguito, dopo un breve periodo di stallo per quanto riguarda le femmine, si registra un pronunciato regresso dovuto alle prime mestruazioni, all’aumento di peso che rende precario il rapporto forza-peso e alla variazione del rapporto massa magra-massa grassa.

Gli allenamenti relativi allo sviluppo di questa capacità non devono essere troppo lunghi e faticosi, altrimenti insorge la fatica (spesso più mentale che fisica).

E’ importante lavorare sia sullo sviluppo della resistenza di base (capacità di gareggiare o di giocare la partita), che su quella specifica (movimenti senza palla in attacco e movimenti difensivi, rimbalzi, tiri, passaggi, palleggi).

Siccome la pallacanestro è uno sport simmetrico, aciclico, di situazione, di tipo aerobico-anaerobico alternato,le azioni di gioco devono essere rapide e di riflesso bisogna sviluppare la rapidità (di reazione, di esecuzione, di frequenza dei movimenti).

Verso i 12 anni si registra il “top” dell’escalation della rapidità (rapidità di reazione a stimoli e frequenza dei movimenti), di concerto con lo sviluppo delle capacità coordinative , che si devono necessariamente educare dai 6 agli 11 anni se si vogliono ottenere successivamente buoni risultati.

E’ importante lavorare sul tempo di risposta agli stimoli (uditivo, visivo, tattile) proponendo, in allenamento, esercizi con situazioni sempre diverse. Per sviluppare la capacità di rapidità è meglio lavorare all’inizio dell’allenamento e non in condizioni di fatica.

La mobilità articolare (flessibilità) deve essere educata continuamente e sviluppata progressivamente (inizio dello stretching dopo i 12 anni). Non si può iniziare un lavoro di irrobustimento se prima non è stato compiuto un buon lavoro di mobilizzazione a tutti i livelli.

La capacità di mobilità articolare è una capacità intermedia tra le capacità condizionali e le capacità coordinative ed è il “presupposto” per una “economica” esecuzione di un gesto o di un movimento.

Essere flessibili nella pallacanestro significa saper correre, saltare, passare, ricevere, tirare, muoversi senza palla in attacco e in difesa in modo economico.

In età puberale si registra una crescita della mobilità articolare della colonna vertebrale, verso i 12 anni si nota una stasi della mobilità dell’articolazione scapolo-omerale (che crescerà fino a 14 anni), mentre la mobilità dell’articolazione dell’anca decresce continuamente dopo i 12 anni (se non sviluppata).

E’ importante tener conto di tutto ciò in funzione dell’insegnamento dei fondamentali individuali (ad esempio nel tiro la spinta parte dai piedi, interessa il ginocchio, la spalla, il gomito, il carpo, le articolazioni interfalangee, etc.) e quindi, se non esiste una buona mobilizzazione articolare a tutti i livelli, i gesti tecnici non possono essere espressi al meglio.

Il periodo migliore per l’apprendimento dei gesti e dei movimenti va dai 10 ai 13 anni per i maschi e dai 10 ai 12 per le femmine.

A queste età si realizza uno dei punti massimi dell’intero sviluppo motorio e l‘apprendimento motorio procede tanto più velocemente quanto più i ragazzi dispongono di esperienze motorie polivalenti, polisportive e multilaterali precedenti.

Le capacità coordinative devono essere educate contemporaneamente alle capacità condizionali e alla mobilità articolare, perché sono il presupposto fondamentale per lo sviluppo di una tecnica efficace e corretta.

Il lavoro di sviluppo della coordinazione (globale e segmentaria) sul controllo motorio, sugli analizzatori (acustici, visivi, tattili, cinestesici), sull’equilibrio (apparato vestibolare), sulla percezione del tempo e dello spazio, sul ritmo, sulla capacità di anticipazione e di scelta, è la base per migliorare la capacità di prestazione individuale.

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Prof. Maurizio Mondoni
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